Plaudiamo al lavoro pubblicato oggi da Ebitemp, al quale siamo orgogliosi di aver contribuito, e intitolato “Somministrazione di lavoro in una prospettiva di genere” promosso dalla Commissione Pari Opportunità al fine di analizzare l’andamento occupazionale femminile e monitorare le prestazioni di welfare erogate dal sistema bilaterale.
Tale ricerca fornisce alle Parti Sociali uno strumento di lavoro agile e utile ad intercettare e analizzare l’evoluzione del mercato del lavoro, promuovendo azioni positive per favorire l’inclusione sociale e contrastare le discriminazioni sui luoghi di lavoro in una logica pari opportunità per tutti.
“Questo lavoro non avrebbe potuto essere reso pubblico in un giorno migliore – commenta Grazia Carfagno, membro per Assosomm della Commissione.
Riteniamo infatti particolarmente importante aumentare l’attenzione e la sensibilità sulle tematiche delle pari opportunità nei contesti lavorativi. Il gap, in termini economici e di comportamento, si ripercuote anche nell’economia in generale. Le donne rappresentano un’importante risorsa per lo sviluppo del nostro Paese, che deve essere supportata attraverso percorsi di orientamento e formazione. Le Agenzie per il Lavoro associate ad Assosomm sono da sempre impegnate nello skill match, ossia nell’allineare le competenze delle lavoratrici alle richieste specifiche delle aziende, anche attraverso specifici percorsi formativi auto finanziati.
Ricordiamo, in tale ottica, anche la nostra iniziativa Filiale in Rosa che offre un’apertura straordinaria degli sportelli per le sole donne.
Auspichiamo infine la nascita di un Osservatorio Permanente sulla somministrazione al femminile.”
“Assosomm – dice il Vicepresidente, appena rieletto in tale carica, Gianni Quatera – intende sviluppare e promuovere una cultura sul lavoro tesa a rimuovere ogni forma di discriminazione di genere, al fine di attingere a tutte le potenzialità femminili per favorire un processo di crescita del lavoro delle donne.
Dall’ultima audizione governativa, infine, abbiamo portato a casa più di una preoccupazione sul fronte Reddito di cittadinanza, che certo toccherà non poco le fasce più deboli della popolazione, tra cui proprio le donne. Vediamo nel provvedimento una difficile attuazione, né crediamo che la soluzione possa davvero essere identificata nella speranza di poter offrire lavori a tempo indeterminato a persone fuori dal mercato da molto tempo e quindi di difficile collocabilità. Meglio sarebbe stato, allora, affidarsi alle Agenzie per il Lavoro e alla loro storica capacità di realizzare un concreto incrocio tra domanda dei candidati e offerte delle imprese.
Nemmeno i potenziali incentivi economici ci interessano da vicino – conclude Michele Borghi, anch’egli alla Vicepresidenza Assosomm – essendo il nostro business basato sulla capacità di avviare posti di lavoro a tempo determinato. Per questo motivo, auspichiamo che possa configurarsi uno scenario di minor rigidità sul fronte della causalità, che limita la nostra flessibilità e porta, di fatto, a un calo dei numeri dell’occupabilità.”